L’inquinamento atmosferico deve essere affrontato al più presto, perché potrebbe aumentare il rischio di morte per Covid-19 e il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, mettendo a repentaglio la salute di tantissime persone.
Lo ribadiscono in una dichiarazione congiunta gli esperti di salute del cuore di quattro organizzazioni diverse: World Heart Federation, American College of Cardiology, American Heart Association ed European Society of Cardiology.
Gli esperti chiedono, tramite le riviste delle rispettive organizzazioni, un’azione urgente ai decisori politici. “L’inquinamento atmosferico è legato al 12 per cento dei decessi globali nel 2019 – afferma Michael Brauer, presidente del World Heart Federation Air Pollution Expert Group – metà dei quali si deve a malattie cardiovascolari. La cattiva qualità dell’aria aumenta anche il rischio di condizioni come infarto, ictus e diabete”.
Gli scienziati riportano i risultati di studi precedenti secondo cui il rischio di decesso per infezione da coronavirus aumenta dell’11 per cento nelle aree con alti livelli di inquinamento atmosferico. “Anche prima della pandemia da Covid-19 – continua lo scienziato – la cattiva qualità dell’aria rappresentava un problema di crescente preoccupazione a causa dell’impatto che può avere sulla salute delle persone. Covid-19 ha aggiunto un nuovo fattore mortale all’equazione e, per questo, è giunto il momento per la comunità sanitaria di parlare e agire”.
“Una cattiva qualità dell’aria può danneggiare la salute del cuore e del cervello – sostiene Robert Harrington, docente di Medicina presso la Stanford University e altro firmatario della dichiarazione – con un impatto sproporzionato sulle comunità a basso reddito situate vicino a fonti di inquinamento atmosferico”.
Ribadisce Stephan Achenbach, presidente della European Society of Cardiology: “Dobbiamo affrontare questo problema come comunità globale per ridurre equamente l’esposizione all’inquinamento atmosferico e invertire i danni alla salute causati da una cattiva qualità dell’aria. L’inquinamento atmosferico rappresenta una delle cause più sottovalutate di malattie cardiache e ictus. Sono urgentemente necessarie ulteriori ricerche per identificare le popolazioni sensibili e determinare i metodi ottimali per migliorare la qualità dell’aria a beneficio della salute cardiovascolare”.
Conclude Brauer: “L’inquinamento atmosferico deve essere riconosciuto come un importante fattore di rischio modificabile nella prevenzione e nella gestione delle malattie cardiovascolari. Dobbiamo agire al più presto per ridurre la dannosa influenza a breve e lungo termine sulla salute cardiovascolare, influenza che potrebbe potenzialmente impattare sulle generazioni a venire”.
L’immagine di copertina è di Johannes Plenio (Unsplash).